A Milano, lo scorso 28 e 29 settembre, si è tenuto il seminario annuale ABI “La Gestione Attiva dei Crediti Deteriorati” durante il quale sono state approfondite le opportunità derivanti gli sviluppi normativi tesi a migliorare la gestione degli NPL ed UTP, affrontando il nuovo contesto di mercato di dimensione europea.
Alberto Sondri, Executive Director di CRIBIS Credit Management, è intervenuto con un approfondimento relativo all’Andamento dei tassi di recupero e gestione dello stage 2, offrendo importanti spunti di riflessione sui possibili approcci strategici e gestionali.
CRIBIS Credit Management ha analizzato l’andamento dei tassi di default dal 2016 ad oggi, attraverso il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF. Due i fenomeni che colpiscono: il contenimento del rischio di credito, fino al minimo storico toccato a fine 2021, nonché il rialzo dei tassi di default da inizio 2022.
Leggi l'analisi completa nell'ultima versione dell'Osservatorio NPE.
Aumenta il tasso di deterioramento per le imprese che hanno beneficiato di Finanza Agevolata, con una variazione percentuale del +53,1% tra il 2023 e il 2022 per le imprese Garantite da MCC e una variazione percentuale del + 31,0% tra il 2023 e il 2022 per le imprese Non Garantite da MCC.
Analizzando la Centrale Rischi di CRIF sono stati isolati i crediti in stage 2, finanziamenti che manifestano tensione finanziaria (scaduti/sconfinamenti da oltre 30 giorni) o misure di concessione attive o un significativo incremento della probabilità di default.
Nel primo semestre 2023 si è osservato sia un peggioramento della capacità di riportare in bonis i crediti ipotecari in stage2 sia un decremento del tasso di recupero delle rate scadute per i crediti non garantiti da immobili. Inoltre, osservando la distribuzione per settori di attività economica si nota che i settori con minor concentrazione di crediti in stage 2 sono Mining olio e gas, chimica e farmaceutica ICT media e utilites.
Il settore dell’industria vede un aumento della concentrazione di esposizioni in stage 2 dal 14,6% a giugno 2022 al 16,5% a giugno 2023, presumibilmente dovuto allo stress dell’inflazione delle materie prime. Il settore delle costruzioni e infrastrutture, invece, conta nel 2023 una minore concentrazione di crediti in stage 2 rispetto al 2022 (25,1% giugno 2022 rispetto a 23,7% giugno 23023): è abbastanza probabile che il peso delle misure fiscali e degli incentivi fiscali abbiano contribuito alla sua contrazione.
Alberto Sondri, Executive Director di CRIBIS Credit Management, ha sottolineato poi il ruolo dei servicer, per comprendere il portafoglio e l’importanza della disponibilità del dato per massimizzare i rientri in bonis (quindi gli incassi), diminuire i tempi di incasso e costi di gestione.
“Il dato abilita i processi, gli Analytics indirizzano le strategie sfruttando i dati storici, le operation eseguono con efficacia grazie a completi dossier informativi” - ha concluso Sondri.