Nell'ultimo numero del Credit Village Magazine Alberto Sondri, Executive Director di CRIBIS Credit Management, ci parla dell'impatto della pandemia sulle procedure giudiziali.
L' instabilità causata dalla pandemia ha inciso profondamente non solo sui comportamenti dei cittadini, influenzandone anche la propensione a ricorrere ad un finanziamento per sostenere consumi e progetti di spesa, e delle imprese, che hanno dovuto fare i conti con impatti fortemente negativi su fatturati e margini operativi, ma anche su molti altri aspetti che riguardano in modo diretto e indiretto la gestione dei processi del credito.
Tra questi, un ambito meritevole di approfondimento è quello relativo alle procedure giudiziali. Il nostro sistema giudiziario sta
infatti attraversando un profondo e radicale cambiamento, iniziato nel 2014 con l’avvento del processo civile telematico, e caratterizzato
da un processo di digitalizzazione complessiva delle procedure che ha visto una ulteriore accelerazione nel corso dello
scorso anno sotto la spinta dell’emergenza Covid-19.
Di seguito le principali evidenze emerse dall'articolo:
Esecuzioni immobiliari
- Continua a migliorare la performance delle esecuzioni immobiliari, confermando il trend osservato prima dell'arrivo del covid, con la durata media delle procedure passata da 5 anni nel triennio 2015-2017 ai 4,76 anni dell’ultima rilevazione per effetto principalmente di un apprezzabile miglioramento relativo nelle regioni del Sud Italia.
- Permane un gap significativo tra la durata media delle procedure al Sud (5,8 anni) e quella rilevata a Nord Ovest e Nord Est (rispettivamente 3,2 e 3,8 anni).
- Nel periodo 2015-2019 era stata registrata una variazione complessivamente positiva a livello nazionale, con la chiusura di circa 384.000 esecuzioni immobiliari a fronte di 305.000 procedure aperte.
- La modalità di chiusura mostra che il 79% delle procedure monitorate negli ultimi 5 anni ha seguito un normale decorso, mentre il 9% è stato chiuso per inefficacia e solamente il 6% per via stragiudiziale
Procedure concorsuali
- Le procedure concorsuali aperte (69.000) negli ultimi 5 anni di osservazione vanno pressoché a bilanciare quelle chiuse (72.000). Il trend, lievemente decrescente fino al 2019, ha subito un brusco calo nel 2020 a causa degli impatti derivanti dall’emergenza Coronavirus.
- Le aree geografiche dove le procedure hanno una durata più contenuta (circa 5 anni) sono risultate essere il Nord Ovest e il Nord Est, sostanzialmente allineate nel biennio 2018-2020. Seguono il Centro (con 6 anni), in netto miglioramento nel 2018-2020, e il Sud (con 6,6 anni), con una tendenza sostanzialmente stabile.
Focus aste e fallimenti
- Si registra un netto calo (in media pari all’85% tra marzo e maggio 2020 rispetto ai valori di fine febbraio) delle aste pubblicate durante la fase del primo lockdown nazionale, seguito da un rimbalzo tra luglio e settembre a seguito dell’allentamento delle misure restrittive durante i mesi estivi.
- Diminuisce analogamente anche il numero dei fallimenti ha registrato una netta contrazione (pari a -33,3%) rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti, principalmente in virtù del provvedimento straordinario varato dal Governo in merito all’improcedibilità delle istanze di fallimento.